11 febbraio 2022, Giornata mondiale del malato, istituita trent’anni fa da Papa Giovanni Paolo II, per sensibilizzare istituzioni sanitarie e società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura.
Da sempre, proprio questa attenzione e cura per chi soffre è l’idea ispiratrice di Croce Rossa. Come cita l’articolo 6.1 del nostro Statuto: “L’obiettivo principale della Croce Rossa Italiana è quello di prevenire ed alleviare la sofferenza in maniera imparziale, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, credo religioso, lingua, classe sociale o opinione politica, contribuendo al mantenimento e alla promozione della dignità umana e di una cultura della non violenza e della pace”.
Noi celebriamo questa ricorrenza non solo oggi, 11 febbraio, ma ogni giorno, quando svolgiamo uno dei nostri tanti servizi, nei quali portiamo la nostra attenzione, la nostra preparazione e il nostro cuore a chi è malato: ovvero quando andiamo in ospedale, a dare conforto e ascolto empatico ai degenti e a chi si prende cura di loro, anche travestiti da clown; quando accorriamo in ambulanza o in bici a soccorrere persone che si sono sentite male; quando trasportiamo malati in ospedale o a fare esami; quando seguiamo corsi e ci alleniamo per essere sempre pronti ed efficienti nei nostri servizi di aiuto a chi sta male.
Ecco alcune riflessioni, direttamente dal cuore di alcuni di noi volontari, che ogni giorno dedichiamo un po’ del nostro tempo a chi è malato.
“Esserci per cambiare verso, anche solo per poco, ad un vento contrario.
Un sorriso per scambiare un attimo di serenità.
In ogni trasportato, sento qualcuno a cui prima non ho potuto prestare aiuto.“
(Giancarlo)
*
“Sono diventata Volontaria di Croce Rossa con l’obiettivo di fare 118. In realtà con il tempo ho compreso che le emozioni più forti ed intense le provavo durante i servizi di Trasporto infermi. Non è facile accompagnare anziani alle lunghe degenze o un paziente in un hospice, avendo il sorriso sulle labbra ed allo stesso tempo un groppo in gola. Molti di loro restano in silenzio per tutto il trasporto e puoi comunicare solo attraverso gli sguardi. Altri invece ti vogliono raccontare la loro vita.
Per me essere Volontaria di Croce Rossa significa mettersi al servizio delle persone più vulnerabili.
Cosa c’è di più gratificante nell’aiutare chi senza di noi si troverebbe in seria difficoltà? “
(Annamaria)
*
“Per tanti anni, ogni giovedì mattina, prima di entrare in ufficio, verso le 6,30 andavo in un ospedale là vicino per fare servizio. Aiutavo alcuni degenti a fare colazione, a usare il cellulare, a leggere il giornale; in cambio ricevevo tanto, tantissimo: sorrisi, racconti, storie, benedizioni. E ogni volta mi portavo tutto dietro con me, alcune di quelle storie ed emozioni me le ricordo ancora oggi, a distanza di anni. Ecco, il Servizio Ospedale è anche questo: i malati sono nei loro letti, vanno e vengono, con le loro vite, come noi volontari, andiamo e veniamo, ma possiamo aiutarci tanto, gli uni con gli altri, reciprocamente. È l’Umanità, uno dei nostri sette Principi, per me quello più importante, che
ispira e motiva il mio essere “Croce rossa”.
(Marta)
*
“Quando andiamo in ospedale, con i nostri vestiti colorati da clown, e vediamo le facce dei bimbi e dei loro genitori illuminarsi con dei grossi sorrisi beh …sperimentiamo la profonda verità di ciò che diceva Patch Adams: “Quando curi una malattia puoi vincere o perdere. Quando ti prendi cura di una persona vinci sempre”.
(Fiorellina-Operatrice del sorriso)
CRI…un’Italia che aiuta